Contemporanea nel Parco Nazionale dello Stelvio

Come ormai da diversi anni, il 12 marzo 2014 ha avuto luogo nel Parco nazionale dello Stelvio e nelle zone circostanti la cosiddetta  “Contemporanea” per verificare lo stato e le tendenze demografiche di aquila reale e di gipeto, splendidamente organizzata da Enrico Bassi consulente scientifico del Parco. La contemporanea è iniziata nel novembre 2004  e viene effettuata due volte all’anno, in marzo ed in novembre, per cui quest’ultima è stata la ventiquattresima edizione. Al monitoraggio hanno partecipato anche due soci di ALTURA provenienti dall’Abruzzo.

Favoriti da una bellissima giornata, limpida, serena e senza vento i rilevatori hanno  osservato molte aquile reali che ormai nella zona hanno raggiunto una densità veramente notevole. Anche i gipeti hanno fatto bella mostra di sè.  Hanno potuto  ammirare diversi  adulti con la loro bellissima livrea e anche giovani e immaturi con i diversi piumaggi a seconda dell’età. In una valle del Parco alcuni fortunati hanno potuto vedere a debita distanza una coppia al nido intenta alla riproduzione. Il gipeto appare essere ormai una presenza consolidata sulle Alpi e la zona del Parco dello Stelvio è quella dove la specie raggiunge la massima densità, grazie soprattutto alla presenza di numerosi ungulati selvatici. Durante il monitoraggio infatti sono stati visti diversi camosci e stambecchi.

La reintroduzione del gipeto sulle Alpi è stata un’operazione ben organizzata e che ha richiesto diversi anni ma che ormai, almeno per quanto riguarda il settore centro-occidentale della catena alpina, può ritenersi senz’altro ben riuscita. Anche se persistono ancora alcune serie minacce quali l’inquinamento da piombo provocato dalle cartucce usate per la caccia agli ungulati troppo spesso ancora contenenti questo metallo notevolmente tossico, e poi i grandi elettrodotti, come quelli della Val Braulio in pieno Parco Nazionale dello Stelvio, che costituiscono una seria minaccia per gufi reali, aquile reali, gipeti e diverse altre specie.

Stefano Allavena