Raccolta fondi tramite Facebook per protezione rapaci a rischio

In Italia la sopravvivenza di alcune specie di rapaci è messa seriamente a repentaglio da attività ed azioni umane che, volontariamente o involontariamente, possono causare il fallimento della riproduzione. Le principali minacce, spesso a carico di specie rare o rarissime, sono: prelievo illegale di giovani, soprattutto del falco Lanario, per rifornire il mercato clandestino della falconeria e del collezionismo, disturbo presso i siti riproduttivi mediante caccia fotografica indiscriminata, scalate o arrampicate, eventi pseudo-sportivi (trekking di massa, canyoning, ecc…), aeromobili (elicotteri, deltaplani, parapendii, droni).

E’ impossibile affidarsi alla sorveglianza degli organismi ufficiali preposti alla tutela del territorio. Il personale del Corpo Forestale è insufficiente, in gran parte destinato ad altri compiti e, a causa di leggi recentemente approvate, probabilmente in via di destinazione ad altre strutture e un discorso analogo vale per le guardie delle province.

Quindi il futuro delle specie più rare e vulnerabili dipende quasi esclusivamente da volontari esperti che, opportunamente coordinati ed organizzati, svolgono, con passione, competenza e impegno, le indispensabili funzioni di controllo tenendo sotto osservazione i nidi più a rischio nel periodo riproduttivo, intervenendo per convincere eventuali disturbatori a desistere dai loro comportamenti e, quando necessario (es. tentativi di saccheggio dei nidi), chiamando le forze dell’ordine.

Abbiamo competenze e volontari, conosciamo i siti a rischio. Chiediamo di darci una mano con un contributo che servirà esclusivamente per rimborsare le spese vive dei volontari per recarsi nei punti di sorveglianza dove è poi necessario rimanere per intere giornate.

Per il 2016 abbiamo individuato le seguenti priorità: l’avvoltoio Grifone, che nidifica in colonie anche molto piccole ed è minacciato soprattutto dalle scalate; il Lanario, che è spesso oggetto di saccheggio dei nidi per rivendere illegalmente i giovani; l’avvoltoio Capovaccaio, di cui in Italia non sono rimaste più di 7-8 coppie, sottoposte a disturbi gravi, da parte soprattutto di fotografi naturalisti.

Il loro futuro, in Italia, dipende da queste azioni di tutela e quindi dalle disponibilità di risorse per attuarle.

Potete versare il vostro contributo con una delle due seguenti modalità:

  • Conto corrente bancario:
    • IBAN: IT 85 C 02008 38880 000401374189
    • intestato a: Associazione ALTURA Via levante, 17 – 65013 Città S. Angelo (PE)
  • Conto corrente postale
    • Numero conto: 16492035
    • Intestato a: Associazione Altura Via Levante, 17 – 65013 Città S. Angelo (PE)

specificando nella causale : “ Sorveglianza rapaci 2016”. I risultati del programma di tutela saranno divulgati sul sito web e su Facebook.