Stop eolico zone protette Abruzzo – IBA 115

Il comitato “NO EOLICO” di Civitaluparella ha preparato un appello online da inviare al Presidente della Regione Abruzzo e al Ministro dell’Ambiente per richiedere azioni decise contro il proliferare di progetti di impianti eolici nell’area del Medio-Sangro.

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Perché è importante

Le montagne abruzzesi stanno per subire un grave scempio ambientale, perpetrato per l’interesse economico di pochi e a danno di tutti. Nelle realtà spopolate di piccoli paesi del Medio-Sangro inseriti tra aree di enorme pregio ambientale e paesaggistico, diverse società – alcune delle quali controllate da grossi gruppi di interesse – cercano di strappare convenzioni alle amministrazioni comunali – generalmente indebitate o sull’orlo della bancarotta per la riduzione di trasferimenti statali e/o per mal governo- allo scopo di realizzare impianti costituiti da torri alte oltre 150 metri, dei veri e propri eco-mostri, impattanti visivamente su aree vastissime.
Il fronte del NO alla COLONIZZAZIONE dell’EOLICO è motivato da seria preoccupazione per le conseguenze sulla salute delle comunità locali; gli impianti infatti sarebbero posizionati a ridosso dei centri abitati e in altre aree regolarmente frequentate dagli abitanti, sottoponendoli ad un vero e proprio bombardamento ad infrasuoni, responsabili di disturbi dell’umore, della concentrazione e della memoria.
Altro cardine della protesta è basato sulla minaccia che la realizzazione dei cantieri ed il funzionamento delle turbine arrecherebbe all’habitat di specie selvatiche di interesse prioritario : siamo infatti all’interno di un importante area di conservazione dell’avifauna (IBA Majella. Monti Pizzi e Monti Frentani) ed in particolare del nibbio reale (Milvus milvus), minacciato direttamente dalla collisione con le eliche in movimento.
L’area, contigua al confine con il Parco Nazionale della Majella, è quindi situata a ridosso della Macro-area B di conservazione dell’orso bruno marsicano, specie in forte pericolo di estinzione, per cui sono previste norme straordinarie di protezione atte a favorirne l’espansione, come ribadito e sottoscritto nel Piano di Azione per la Conservazione dell’Orso bruno Marsicano (PATOM).
Nei pressi degli impianti si trovano diverse aree SIC di cui la più importante e la più vicina –a soli 700mt da un impianto in progetto- è il “BOSCO DI PAGANELLO” istituito per la protezione dell’ORSO MARSICANO, del LUPO, del NIBBIO REALE e della SALAMANDRINA dagli OCCHIALI.
LE LINEE GUIDA REGIONALI VIETANO LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI EOLICI IN AREE PERIFERICHE A QUELLE DI PROTEZIONE DELL’ORSO MARSICANO.
La colonizzazione dell’eolico eserciterebbe inoltre un forte e sicuro impatto negativo su uno dei paesaggi più belli ed intatti della Regione andando così a pregiudicare lo sviluppo di quel turismo sostenibile che costituisce il sogno e la prospettiva economica più realistica e concreta di tutto l’Abruzzo – e di questo settore in particolare – posto tra il Mare Adriatico e le montagne di due Parchi Nazionali: alberghi diffusi, turismo enogastronomico, turismo equestre, allevamenti e agricoltura biologica, percorsi storico-artistici, trekking, pesca sportiva. Centinaia di persone lavorano da anni in questo settore economico, promosso anche attraverso contributi pubblici, conservando lo spirito e i valori di una terra ad un tempo e creando posti di lavoro e ricchezza dall’altro.
Il danno paesaggistico verrebbe esteso anche ad altre realtà turistiche affermate, come quella della Riserva Naturale delle Cascate del Verde, che affaccia direttamente sui crinali minacciati dai progetti eolici, come anche la Riserva Naturale dell’Abetina di Rosello, uno dei distretti forestali più importanti d’Europa; da non trascurare anche l’impatto negativo su buona parte dei sentieri che servono il settore orientale della Majella.
A smentire le accuse di irresponsabilità sul fronte della produzione energetica da fonti alternative, generalmente mosse da alcuni tecnici coinvolti nella progettazione degli impianti, va precisato il dato che la regione Abruzzo contribuisce già a sufficienza allo sviluppo delle energie rinnovabili producendo circa il 40% in più del fabbisogno previsto; il medio-Sangro in particolare è grande produttore di energia idroelettrica e all’eolico ha già sacrificato ampi settori della destra orografica. Piuttosto va messa in evidenza la responsabilità che la Regione è chiamata ad assumere sul fronte della conservazione della fauna selvatica, considerato che già nel 2012 l’UNEP (organismo dell’ONU) sollecitò il Ministero dell’Ambiente e la Regione Abruzzo a fornire dei chiarimenti sulle autorizzazioni rilasciate e quelle in itinere per progetti di parchi eolici insistenti sulla stessa zona, poiché l’enorme concentrazione di impianti in un’area ristretta (Important Bird Area 115, vedi sopra) come accade qui da noi, mettendo in serio rischio la sopravvivenza di specie protette e prioritarie, prefigura la necessità di una valutazione ambientale strategica che consideri l’impatto cumulativo di tutte le opere impattanti. A tutt’oggi la Regione Abruzzo non ha fornito nessuna risposta e chiarimento in merito.
Per tutto questo sollecitiamo il Ministero dell’Ambiente, la Regione Abruzzo e le altre Autorità competenti ad adottare una misura restrittiva a carattere definitivo (moratoria) nei confronti dei progetti in corso di valutazione. come anche di quelli che, a nostro avviso ed in base ad evidenze scientifiche, sono stati già indebitamente autorizzati sul territorio regionale.