Ancora bracconaggio ai rapaci nello stretto di Messina

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato delle associazioni Medraptors e Ornis italica riguardante un grave episodio di bracconaggio avvenuto in Calabria (Costa Viola) durante la migrazione primaverile dei rapaci:

Oggetto: Comunicato su grave caso di Bracconaggio nella ZPS “Costa Viola”

Tra il pomeriggio del 30 aprile e la mattina del primo maggio un consistente flusso di rapaci in migrazione, in massima parte Falchi pecchiaioli, ha attraversato lo Stretto di Messina transitando nella zona compresa tra la Fiumara di Catona a sud e le alture sopra Bagnara a nord. Purtroppo alcune decine di bracconieri hanno approfittato di questo passaggio mattutino del primo maggio per uscire dalle loro case e sparare ai Falchi pecchiaioli, facilitati dalla bassa quota di volo dei rapaci. Numerosi spari in direzione dei rapaci sono stati sentiti dagli ornitologi che osservavano la migrazione degli ucceli e che hanno informato le autorità. Gli spari provenivano dalle zone sommitali dei comuni di Scilla e San Roberto all’interno della ZPS “Costa Viola” e addirittura dalle vicinanze del confine del Parco Nazionale dell’Aspromonte. Per passare inosservati i bracconieri si sono appostati nei pressi degli impianti sportivi di un poligono di tiro a volo, in modo che le fucilate contro i rapaci si mescolassero a quelle dei tiratori impegnati in attività sportiva.

Le attività antibracconaggio condotte dalle associazioni ambientaliste e dal Corpo Forestale dello Stato dagli anni ’80 ad oggi hanno prodotto risultati brillanti e oggi il bracconaggio sullo Stretto di Messina è circoscritto ad un ristretto numero di nostalgici fanatici. I bracconieri approfittano di particolari condizioni meteo per sparare ai rapaci in migrazione. In ciò sono aiutati dal fatto che il territorio dell’Aspromonte e delle sue pendici è estremamente accidentato e molte località sono isolate e non facili da raggiungere nonostante la vicinanza con la costa.

Le nostre associazioni sono presenti da anni nell’area dello Stretto di Messina per un’attività di monitoraggio e studio della migrazione in collaborazione con enti di ricerca italiani ed internazionali. Alle nostre attività partecipano ornitologi e volontari provenienti da ogni parte del mondo che rimangono sbigottiti di fronte a questi atti di bracconaggio.

È necessario che le istituzioni governative, regionali e locali, si impegnino maggiormente nella lotta al bracconaggio residuo, anche sostenendo progetti di conservazione della biodiversità, di monitoraggio e ricerca, di educazione ambientale e di ecoturismo nell’area dello Stretto di Messina. Questa è infatti l’unica area di rilevanza internazionale per la migrazione degli uccelli rapaci nel settore centrale del Mediterraneo. Una peculiarità che rende questo territorio speciale e prezioso ma anche una responsabilità per tutti a conservare questo eccezionale patrimonio ambientale.

Nicolantonio Agostini – Presidente Medraptors

Giacomo Dell’Omo – Presidente Ornis italica

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